Il lavoro di cantina è orientato verso interventi il più possibile limitati per non compromettere il risultato del lavoro più importante: quello fatto in vigna.

Si cerca di operare su temperature, tempi di macerazione e rimontaggi. Da qualche anno l’uso di tini progettati e costruiti ad hoc consente di effettuare una parziale macerazione carbonica.

Massima cura nell’affinamento dei vini: il Pinot nero resta in legno per circa un anno, altrettanto in cemento e 10-12 mesi in bottiglia; mentre il bianco resta in barrique circa 8 mesi e 10 in bottiglia, uscendo quindi sul mercato almeno un anno e mezzo dalla vendemmia.

Naturalmente ogni anno le scelte legate alla vinificazione di un vitigno difficile come il Pinot nero richiedono attenta riflessione circa i tempi di macerazione e dunque di estrazione, a seconda della maturazione più o meno armonica delle uve.

In ogni caso, l’Azienda ha impostato il lavoro di trasformazione secondo metodi meno invasivi possibile:

  • I tini di acciaio posti su piani diversi consentono il passaggio del mosto per caduta, limitando l’uso delle pompe, che comunque, nei travasi agiscono a bassissimo numero di giri essendo dotate di reostato.
  • Le barrique vengono rinnovate dopo attenta osservazione.

L’imbottigliamento vede una filtratura solo per il vino bianco. Il rosso entra in bottiglia direttamente dal tino di assemblaggio. La tappatura, con sugheri di alta qualità e massimo controllo a monte, si svolge sottovuoto per evitare il contatto con l’ossigeno.

Il Ventisei da uve Pinot Nero sottoposte a parziale macerazione carbonica e fermentazione a temperatura controllata, con malolattica in barrique. Affinamento 12 mesi in barrique e18 in cemento e bottiglia.

Ventisei

L’Annita, da uve Chardonnay, Sauvignon e Pinot nero vinificato in bianco; fermentazione in barrique.
Affinamento 8 mesi in barrique, 10 mesi in bottiglia.

Annita